ITINERARIO: dal Castello di Gradara alla Città di Pesaro.
Dal teatro del tragico amore di Paolo e Francesca, attraversando il parco di S. bartolo, fra falesie di ginestre odorose e borghi di fiaba, sospesi fra il mare ed il cielo
Il nostro percorso che stiamo per intraprendere avrà come punto
di partenza il Castello di Gradara,come arrivare? Usufruendo dell’autostrada A 14, Bologna Taranto, usciamo a Cattolica , in pochi km. raggiungiamo la località di Gradara, fra l’altro ben segnalata dalle indicazioni turistiche e quindi facile da raggiungere.
Arrivati ai piedi
della Città si può continuare in auto fin sotto le mura perimetrali del
Castello,dove è sempre facile trovare un parcheggio.
Questo suggestivo e intatto complesso medioevale,formato da una rocca,da un borgo e da una cinta muraria costruita in mattoni rossi color biscotto, è posto sulla sommità di un colle dominando così la vallata sottostante. Si entra nel borgo per Porta Firau,in origine munita di ponte levatoio con rispettivo fossato, sostituiti nel 1697 dalla rampa e dalla torre oggi visibili.Superato il portale a sesto intero,salendo sempre per la rampa principale,c’è la possibilità tramite in vicolo che troveremo alla nostra destra di accedere ai camminamenti di ronda dai quali si può godere di una stupenda veduta a 360 gradi di tutto l’insieme, la piazza d’armi, la forma ottagonale del complesso fortilizio, con agli angoli le torri poligonali.Nell’angolo nord-est è situato il torrione principale,o mastio, questa è la parte più antica dell’edificio (XII secolo). Il lato orientale è occupato dal palatium, o castellare , aggiunta trecentesca alla torre originaria, mentre i tre lati restanti,disposti intorno a un cortile d’onore,sono d’epoca rinascimentale (XV secolo).
Immancabile dovrà essere la visita nella camera di Francesca, su cui aleggia lo spirito della tragedia dei due amanti, realtà? Leggenda? Fu davvero Gradara il teatro della tragedia? Per essere sicuri, basterebbe appurare se il fantasma, che si aggira in abiti femminili nelle notti di luna piena sugli spalti del castello, è davvero quello di Francesca da Rimini.L’anno era il1285, o 1289, quando Giangiotto Malatesta (detto lo zoppo) era podestà di Pesaro,dove non poteva condurre la famiglia, per precisa disposizione civica, quindi lasciò la moglie Francesca da Polenta, riminese, a vivere nel castello, che spesso com’è ovvio era meta di frequenti visite da parte del fratello Paolo. Già da qui ,il quadro si vede non tanto rassicurante, la lontananza del marito e la solitudine del luogo, l’amabilità di Paolo, con il famoso libro fecero ben presto capitolare la virtuosa Francesca.I due, resi incauti dalla passione, suscitarono forse i sospetti di Giangiotto, che fingendo un giorno di partire dalla rocca,vi ritornò di soppiatto, sorprendendo i due e punendoli di suo pugno con la la morte.
Terminata la visita del Castello, ci mettiamo in viaggio con le nostre bici, cosa da non dimenticare per i nostri lettori di azzerare il contachilometri, per avere riferimenti ben precisi lungo il percorso, e in prossimità dei crocevia. Percorriamo la SP 47 che scavalca l’autostrada, seguiamo le indicazioni per Gabicce mare, qui svoltiamo a destra e ci dirigiamo verso Gabicce monte, la strada comincia a salire e lasciamo alle nostre spalle la Romagna per entrare nelle Marche, raggiungiamo in breve,dopo un bel rettifilo in leggera salita la località Gabicce Monte, l’antico castrum Ligabitii, dal piccolo borgo con castello, quì si ha una magnifica vista sulla costa, da Gabicce a Ravenna , primo promontorio che si incontra lungo l’Adriatico provenendo da Trieste, inoltre da questo punto, a metà del mese di giugno, si ha la possibilità di veder tramontare il sole sul mare Adriatico , manteniamo la sx attraversiamo il paese e proseguendo per la S.P. 44, direzione Pesaro
, direzione Pesaro, ci affacciamo su un inatteso paesaggio costiero, e tramite la sinuosa e non chè strada panoramica del Parco di S. Bartolo Istituito nel 1994 che si estende dalla periferia nord di Pesaro fino a Gabicce mare, ci addentriamo nel medesimo, la strada sale e scende continuamente, ai nostri lati troviamo ogni tipo di vegetazione ,dai boschetti di querce agli uliveti, vigneti e qualche seminativo,Verso il mare si dispiega la falesia,coperta da spettacolare fioriture di ginestra odorosa e cannucce di plinio, che si spingono fino a riva,dove corre una striscia sottile di spiaggia ciottolosa.Questo ambiente offre cibo e riparo ad una fauna di caprioli,tassi e piccoli mammiferi,si incontrano numerosi i fagiani che sostano sul ciglio della strada, non curanti di alcun pericolo eventuale derivante dall’uomo.Nel periodo primaverile nell’area della falesia si può ammirare una massiccia presenza di rapaci, albarelle, falchi di palude e pecchiaioli, poiane e rari falchi pescatori, ma anche aironi e cicogne
Dopo aver percorso circa 1 km.,sulla nostra sinistra,verso il mare scende una stradina asfaltata che in breve distanza conduce alla baia di Vallugola, zona in cui troviamo un piccolo porticciolo che un tempo era munito di un faro, andato poi distrutto dalle mareggiate, inoltre in questa baia troviamo anche due ristoranti con minuscola spiaggia di ciottoli.
Dopo questa variante proseguiamo il nostro cammino sempre in direzione di Pesaro, la strada è un continuo sali-scendi e il manto asfaltato,sinuoso, si muove seguendo perfettamente la conformità di queso magico ed incantato territorio, finché raggiungiamo un piccolissimo paesino preceduto da un cartello con su scritto-Casteldimezzo-, mantenendo la nostra sinistra (trascurando la prima strada a destra che scende, sarebbe una scorciatoia per ritornare a Gradara ) abbiamo la possibilità di praticare una scorciatoia, la quale sale direttamente all’antico castrum Medi, un minuscolo borgo appollaiato su un balcone naturale a 200 mt. di altezza sul mare, da qui si può godere di un splendido panorama, il mare che sconfina all’orizzonte diventando un corpo unico con il cielo, l’entroterra, con il Castello di Gradara che abbiamo lasciato da non molto, le penne di S.Martino e gli aspri rilievi del territorio del Montefeltro.Continuando il nostro percorso dopo circa ……km raggiungiamo Fiorenzuola di focara, uno dei quattro castelli medioevali che formavano il sistema della Siligata ( Casteldimezzo,Gradara,Granarola e Fiorenzuola ), giunti all’ ingresso principale di questo paese contraddistinto da una antica ed unica porta,aperta sulla cinta muraria, calcando i selciati delle antiche strade del cuore della Cittadina salendo in direzione della sommità, attraversiamo viuzze e stradelli ben curati, costeggiati da abitazioni da fiaba con giardini deliziosi, si sale fino a giungere le rovine della chiesa di Sant’Andrea (XII secolo), di cui resta solo la ben tenuta torre campanaria , il crollo della parte mancate è stato provocato dal cedimento del terreno sottostante a questa, quindi, inghiottita dal mare stesso, prova e dimostrazione della salvaguardia di questo affascinante cittadina, nei confronti dell’erosione a cui è soggetta, sono i frangiflutti che intravediamo sotto di noi, che corrono paralleli e breve distanza da quel lembo di spiaggia presente.
Sempre da questo balcone affacciato sul mare, possiamo intravedere in lontananza in direzione – di levante , il porto canale della Città di Pesaro e poco più sopra a questo, vediamo lampeggiare con precisa frequenza il faro.
Per i più intrepidi, si consiglia la visita della spiaggia sottostante, tramite uno strabello asfaltato, che forma un serpentone angusto di curve e tornanti con forte pendenza, l’imbocco di questo lo troviamo appena usciti dalla porta di accesso alla cittadina sulla sinistra praticando un voltone che appena imboccato ci dona una forte emozione per la vista emozionante che ci riserva.
Proseguendo per la nostra meta, cioè Pesaro, dopo S.Marina alta continuando a godere di belle viste armoniose, scorrendo a tratti lungo il filo del crinale, da cui il versante est precipita a strapiombo sul mare, fra vigneti, uliveti, nonché filari di querce e boschetti, raggiungiamo S. Narina alta , dopo di questa,al Km….. sulla nostra sinistra possiamo intravedere villa Imperiale, così denominata perché la prima pietra fu posta da Federico III, per ciò la denominazione “imperiale ”. Questo complesso architettonico rinasciscentale conta due fasi costruttive, la più antica commissionata da Alessandro Sforza nella seconda netà del 400, riguarda la parte di edificio a pianta quadrata, comprendente la torre di guardia posta sopra l’ingresso, la seconda parte fu costruita da Francesco Maria della Rovere nel 1530, il quale arricchì di nuovi elementi l’edificio con l’intento di farne un luogo di incontri e delizie per frequentatori di alto ceto societario, quali artisti, letterati ecc. ecc.
Proseguendo il nostro cammino e continuando a seguire la strada principale sempre mantenendo il lato mare trascurando le numerose strade che incontreremo sulla nostra sinistra, dopo circa ……KM. la strada comincia a scendere e in poco tempo raggiungiamo le prime abitazioni residenziali della Città di Pesaro, Città di mare ma sembra più rivolta alla campagna, nonostante il suo porto canale molto frequentato, alle sue file di ombrelloni che numerosi nei periodi estivi riparano dal sole i turisti, i quali si presume selgano questo meta appunto non solo per le delizie estive ma anche per l’aspetto culturale, la sua storia e la sua identità.
Ci dirigiamo verso il lungomare, in Piazzale della Libertà dove possiamo ammirare la sfera di Arnaldo Pomodoro, divenuta il simbolo della Città di Pesaro, il conservatorio dedicato a Giacchino Rossini, il museo delle ceramiche, dove è possibile ammirare una nobile tradizione di maioliche dipinte fin dall’epoca Malatestiana (1450), dalle sorprendenti tonalità cromatiche.
E’ da qui, da villino Ruggeri, splendido, raffinato e spettacolare esempio di architettura Liberty (1902-07 ) che si affaccia su piazzale della Libertà e sul mare e a pochi passi dal centro di Pesaro che arriveremo a Piazza del Popolo tramite Via Rossini dove troveremo la casa natale del grande compositore,Gioacchino Rossini , oggi museo. La precede la Cattedrale, sorta nel IX secolo su resti di edifici romani, di cui si conserva, sotto il livello attuale, un grande mosaico pavimentale del IV-V secolo ben visibile da pavimento in vetro; la facciata in stile romanico è del XIII secolo. Di fronte a casa Rossini, tramite via Mazzolari possiamo raggiungere i musei civici, la Pinacoteca e il museo delle ceramiche. Dietro i Musei Civici c’è il quadrilatero anticamente occupato dal ghetto ebraico, attraverso le sue viuzze raggiungiamo la chiesa di S. Agostino, dal bellissimo portale in stile gotico (1398-1413) , da qui, tramite corso XI Settembre, incontriamo la Biblioteca e il museo Oliveriani, in Via Mazza; la Chiesa della Maddalena e lo scenografico scalone Vanvitelliano, in Piazza del Monte, entrambi progettati da Luigi Vanvitelli; il Conservatorio “Gioacchino Rossigni “ , in piazza Olivieri; la chiesa di S.Giovanni Battista (XVI secolo) in via passeri.
Tramite Via Branca arriviamo in piazza del Popolo , presentata dal portale gotico del (1395), unico resto dell’ex chiesa di S. Domenico. Dal XVI secolo in poi , questa piazza non ha più subito alcun maneggiamento, la fontana con bacino a pianta ottagonale è del 1593, risistemata nel 1684-65; edificio di notevole imponenza è il Palazzo ducale, ex palazzo Malatestiano (fine XVI secolo) e trasformato da Alessandro Sforza dal 1450 al 1465 poi ampliato successivamente nel 1550 da Guidobaldo II della Rovere.
Tramite Via S. Francesco troviamo l’omonima chiesa con portale gotico originale (XVIsecolo), poi si giunge in piazza Matteotti da cui possiamo ammirare Rocca Costanza, uno dei primi esempi di fortificazione di pianura,costruita da Costanzo Sforza tra il 1474 e il 1483 .
Prima di Lasciare la Città di Pesaro, avendo rimasto tempo necessario per raggiungere a ritroso il nostro punto di partenza(Gradara), spingendosi per un paio di km. verso nord, direz.autostrada, sarebbe meritevole di visita Villa Caprile (1640) ,da vedere giardino all’italiana su livelli terrazzati,grotte,giochi d’acqua e teatro dei cipressi (per visite tel.0721-21440 ,da metà giugno- a metà settembre, dalle 15 alle 19 ).
Indirizzi utili:
IAT PESARO, piazzale della Libertà 11(ang. Via Trieste),
tel.0721-69341. iatpesaro@regione.marche
Comune di Gradara, tel. 0541-964560, www.gradara.net;
Pro loco Gradara,porta firau,piazza V novembre 1, tel. 0541-964115 ,www.gradara.org
Monte S. Bartolo, viale Dante Alighieri 40, Pesaro,tel. 0721-371075, www.parks.it/parco.monte.san.bartolo/index.html;
IAT Gabicce Mare, viale della Vittoria 42, tel.0541-954424.